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condivido in anteprima alcune immagini di questo nuovo progetto sull’ esplorazione dei simboli sacri nelle principali tradizioni religiose

di ogni parte del mondo. Una mappatura per ripercorrere una parte della storia dell’umanità e della sua aspirazione al trascendente.

 

Ho iniziato con i simboli delle tre grandi religioni:  un menorah ebraico, una croce cristiana ed una mezzaluna con stella islamica.

 

Sono tutti segni che rimandano all’ evocazione di luce, elevazione spirituale ed integrazione degli opposti ma come sempre accade, secondo l’inevitabile principio dell’ambivalenza, per ogni luce corrisponde un ombra di pari intensità ed anche oggi ne assistiamo alla feroce testimonianza.

 

Con questo lavoro non intendo esprimere giudizi od interpretazioni ma, attraverso l’esplorazione e l’indagine di queste rappresentazioni, sollecitare il recupero del loro scopo primigenio che conduce, trasversalmente a tutte le religioni, verso il bisogno atavico di una ricerca di significato al mistero dell’esserci.

 

Come generalmente faccio mi lascio condurre da una intuizione e dal desiderio di capire, sperando innanzitutto che la prolungata vicinanza ed osservazione del soggetto si trasformi in un esperienza conoscitiva.

 

Forse in fondo la fotografia è un pretesto, più che una pellicola od un sensore è il bisogno di “esporre” me stesso alla luce di queste porte (i simboli) che si aprono su altre dimensioni ed altri punti di vista.

 

 

I would like to share a preview of a new project : some images showing the sacred symbols of the main religious traditions from all over the world.

An exploration to retrace a part of the history of humanity and its aspiration to the Transcendent.

I started off with the symbols of the three main religions : a Jewish menorah, a Christian cross, and the Star and Crescent which represents Islam.

All symbols that conjure up light, spiritual elevation and the balancing of the opposites, but, as it is always the case, following the ambivalence principle, for every light there is an equivalent shadow and even today we are witnessing to the cruelty of this.

With this work I don’t intend to be judgmental or to give an interpretation but through the exploration and study of these representations, to recover their original purpose that leads us toward the ancestral need of finding a meaning to the mystery of our being here.

As I am used to do I follow my intuition and let the desire of understanding lead me, hoping first of all that the prolonged closeness and the observation of the subject will turn into a cognitive experience.

In the end perhaps photography is an excuse, more than a film or a sensor it is the need to expose myself to the light of these doors

( the symbols ) that open on other dimensions and other points of view.